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FIUME BRENTA
19 aprile 2003
Un mattino partiamo, 
con il cuore in fiamme, 
partiamo per partire e seguendo il ritmo mutevole dei desideri
andiamo ad ubriacarci di spazio, di luce, di onde, di colore...
E' il 19 aprile. Alle 6 del mattino, prefigurandoci i 
bagni a venire, 
ci incontriamo a Settebagni...un modo come tanti per esorcizzare?!
Caffè fumante e via alla volta di Valstagna, celebre teatro di gare di slalom e 
di discesa sul Brenta. 
E' una deviazione concessa agli atleti del gruppo, Tiziana, Eva e Claudio R., ma 
alla diga di S. Gaetano tutti scendiamo in acqua e, 
per circa 5 Km, tra le onde più spumeggianti ci cimentiamo in audaci traghetti, 
perni e ... sgargianti cravatte in perfetto stile!...
Il campo di slalom è una foresta di porte, percorsa da primati ben più evoluti 
di noi, 
ma si sa, a noi zingari erranti non piacciono troppo i paletti obbligati, così 
“decidiamo” di non prenderne più d'uno o due!!
La sera succulenta cena alla locanda Italia a Primolano, un piccolo borgo sopra 
Valstagna, accompagnati da Milko e la sua fidanzata Sonia, 
due eroici canoisti che ci hanno ammaliato con i loro fantastici racconti... 
Chi siamo? Oltre ai mitici impavidi sopra citati, c'è Pino-Temolo (appena 
scivolato sul Brenta si è ritrovato un temolo in mano) 
Maurizio e Claudio Pennacchi, sul Soca troveremo Luca, l'intrepido tigrotto 
della Maremma.
Claudione, Patrik e l'allievo modello Francesco, sono apparsi a intermittenza in 
missione goliardico-apostolica..
Dopo Pasqua ci raggiungeranno sul Soca Paolo detto “braccino”, Luca Barbetta 
(imbiancata dalla vernice INDELEBILE con cui sta ridipingendo casa) e Riccardo 
detto "il fanatico"(a buon titolo!).
L'ultimo giorno sarà la volta di Claudio Fanucci e Assunta. 
Il paradiso va conquistato e così la mattina di Pasqua decidiamo di sostare per 
una colazione penitenziale lungo le sponde del Piave:
uova sode, pizza al formaggio, pizza alla cioccolata, corallina, crostata, vino 
rosso, colomba, cioccolata a tocchi....
ma per chissà quale misteriosa alchimia, sotto la pioggia una diatriba 
filosofica infuoca gli animi e il fronte si divide in fautori dei sapori di una 
volta e fautori 
dei prodotti del consumismo... intanto Maurizio è sempre più visibilmente a 
disagio perché mentre affetta con spirito prodigo la corallina per il gruppo,
vede inesorabilmente sparire le fette una ad una, con velocità proporzionale al 
movimento di mandibola dei suoi prodi... ma insomma un minimo di cerimoniale!!!
.............. meno male che non siamo andati in Grecia........!!!!
Nel primo pomeriggio eccoci sul Soca, alle prese con il montaggio delle tende 
(due grandi tende a casetta). Un poema di organizzazione ed efficienza.
Il campeggio Lazar, appena fuori Kobarid, è proprio sul fiume, in prossimità 
dello sbarco della gola bassa, accarezzato dal rumore seducente delle brevi 
rapide 
e dal riverbero vibrante dei colori luminosi che dall'acqua si spandono 
nell'aria.
Due voci ci parlano: una sussurrata, carezzevole, ricolma di dolcezza, 
echeggiante fra gli alberi e il sommesso rollio dei ruscelli sui sassi del 
bosco,
un bosco incantato, popolato di richiami segreti rotti dall'improvviso fragore 
di cascate lucenti che saltano nel buio...
L'altra voce, più impetuosa, invita al viaggio, alla sfida, alla corsa impavida 
fra le spume selvagge 
il cui risplendere energico e il rumore crescente rivelano l'essenza sublime e 
profonda del fiume... 
Il Soca è veramente un luogo di incantesimi: le mitiche rocce "ipnotiche" 
esistono davvero, noi le abbiamo viste e provate, 
sembrano in tutto simili alle altre ma in un attimo, imprevedibilmente, ti 
attraggono e ti catturano nel fantastico mondo delle trote e dei barbi!!
Lo sguardo fiero e penetrante dei più esperti domatori delle acque ispira 
coraggio anche a noi cicaloni e ranocchiette che dopo le iniziali timidezze 
cominciamo ad amare intensamente quelle onde e diamo spettacolo con numeri 
inaspettati, sfidandoci temerariamente nella conquista dell'ambitissimo 
riconoscimento, “l'OscarDaBagno.”...!
Fra quelle meraviglie ognuno riscopre l'innata ispirazione e con parole sue 
esprime la propria ammirazione, 
particolarmente intenso ed emozionato il verso del Vate Claudione: il colore 
splendente del Soca è un meraviglioso... "verde boccione"!!!! 
Ma la Slovenia è anche terra di colazioni pantagrueliche e imburrate nelle 
mattine assolate...
di vivaci cene nella baita di legno che Edi, personaggio intrigante - ex 
programmatore in Svizzera e ora proprietario del delizioso campeggio - ci mette a 
disposizione...
di crepitanti fuochi notturni sulla sponda del fiume che, nascosto nel buio, ci 
avvolge con la sua voce 
mentre in modo quasi rituale facciamo circolare il barattolo della nutella e la 
grappa... “che fiume sarebbe senza grappa e nutella?”
Il livello d'acqua di questi giorni è medio-basso, la Koritnica è al limite 
della praticabilità, così restiamo quasi sempre sul Soca:
Il primo giorno scendiamo il tratto da Srpenika 1 a Srpenika 2, raggiante di 
colore, facile ma con qualche bella onda su cui cimentarsi..
il secondo giorno da Srpenika 1 proseguiamo sul tratto di Cave e sbarchiamo a 
Trnovo 1 prima del campo slalom, un bel terzo turbolento, incalzante,
emozionante, divertente per tutti, impegnativo e gratificante anche per i 
cicaloni che stupiscono per l'audacia.. il fiume è tanto luminoso e vasto
quanto il nostro desiderio di condividerne le pulsioni! 
Il terzo giorno ci imbarchiamo sotto la seconda gola ed affrontiamo il tratto 
con l'impegnativa rapida della Passerella (imbarco a valle della seconda gola 
impraticabile - sbarco al ponte di Cesozca).. 
dai Eva, bene il primo passaggio centrale, per il salto imposta la punta dritta 
fra i due sassi... fatto... bravaaaaa... la... coda.. NOOoo..!! Ranocchietta a bagno 
vicino alla "fessura carnivora"..
corda afferrata, è in salvo... al morso della fessura resta la pagaia che i 
soliti infallibili, capitanati dal prode MaurizioinarteRobin, recuperano con 
abilissima manovra! 
Il successivo passaggio, la terza gola, ha un ingresso tumultuoso, solo Maurizio 
e Claudio Pennacchi si lanciano, mentre le nostre voci echeggiano 
incoraggiamenti ed espressioni di stupore dal ponte sovrastante, Luca di Siena 
ha un repentino moto di orgoglio, risale in canoa e giù anche lui: grandioso!
Il quarto giorno ripetiamo il tratto Srpenika 1 - Cave - Trnovo1, con il gruppo 
ormai al completo e con sempre nuove ed imprevedibili emozioni...
ma stavolta Claudione guida i più valorosi cavalieri anche sul campo di slalom, 
imponente con le sue onde enormi, i buchi, le spume che si spargono in aria 
in infinite perle bianche; il fragore stringe la gola e il cuore... ma spalanca 
gli occhi... soprattutto quelli di Luca di Siena che urlano "i sifooniii, d o o v 
e s o n o ? ?!!!"
Appena in tempo..! Sbarcano 20 metri prima.... ai sifoni il paesaggio è 
ciclopico, abnorme, stregato, dominato da giganti che si stagliano in spaventosa 
attesa 
fra le rapide tumultuose... BRAVI!
Il giorno dopo, mentre una parte del gruppo migra alle sorgenti del Soca per una 
salutare gita naturalistico - culturale su quattro ruote, gli irriducibili 
affrontano 
il tratto più impegnativo del fiume, le gole basse, dall'alpinistico imbarco al 
Pilone 106 fino a Kobarid. All'arrivo la descrizione è emozionata, concitata a 
tratti visionaria, 
(specie da parte di chi i buchi li ha visti da prospettive vorticose... e 
compenetrate!!); ma l'ardore irrequieto dei cavalieri erranti non è ancora 
placato:ripeteranno questa cavalcata anche l'ultimo giorno, 
catapultando in quella marea anche l'eroico Claudio R. detto "Cirrus il Grande" 
e i nuovi arrivati Claudio Fanucci e Assi... è sempre bello accogliere gli amici 
benevolmente!!... 
Unica trasferta italiana: il Fella e le sue gole, dai colori cristallini e dalle 
rapide allegre con bei passaggi impegnativi, ma ormai i freni inibitori sono 
sciolti e scivoliamo, raggianti di gioia, dietro le nostre guide fidate.
Peccato che questa meravigliosa valle sia stata deturpata dal viadotto 
dell'autostrada ed il fiume sia pericolosamente costellato di tondini e travi di 
ferro...
Tiziana tira eskimi da restare ammirati, mentre a valle dell’ultimo nuovo 
passaggio - un saltone - Paolo scompare sott'acqua per almeno 4 o 5 secondi... la 
canoa sommersa in perfetto equilibrio, la calotta del caschetto emergente e... 
la pagaia? Rigorosamente fuori dall'acqua!!!
Paolo, sei un mito, non farci caso, è tutta invidia per la tua sprezzante 
disinvoltura!!! 
Conclusione poetica con rima obbligata:
Siamo fieri, gagliardi e generosi
e se la Grecia ci dissocia....
noi restiamo uniti, impugnamo le pagaie e...
via tutti sul Soca!!!!!! 
(ehm sì ...è un po' tragica..!)
Eva
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      IMPORTANTE: Le informazioni relative al Grado di Difficoltà e ai Punti 
      Rilevanti sono puramente indicative e riferite al giorno e alle condizioni 
      incontrate quando è stata effettuata l'uscita.  | 
    
| Fiume | Imbarco | ||
| Brenta | diga di S. Gaetano, sopra Valstagna | ||
| Disceso il | Sbarco | ||
| 19 aprile 2003 | Al ponte prima di Campolongo | ||
| Disceso da | Difficoltà | ||
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        Maurizio, Pino, Claudio P., 
        Tiziana, Claudio R., Eva 
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         II (III) 
       | 
    ||
| Tempo impiegato | Distanza | ||
| 2 ore | 5 km | ||
| Livello incontrato | Punti rilevanti | ||
| medio | Campo Slalom | ||