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"NURAGOLONGA"
da Arbatax a Golfo Aranci

dal 24 al 31 agosto 2004

 

Dopo tanti preparativi eccoci pronti all'appuntamento più importante della stagione estiva 2004: otto giorni in canoa per coprire i circa 150 km che separano Arbatax da Golfo Aranci, lungo la costa Est della Sardegna.

L'appuntamento per la partenza è nel pomeriggio del 23 agosto a Fiumicino dove ci imbarchiamo sul Traghetto veloce per Arbatax. Siamo un bel gruppone con tante canoe: Antonio Paolucci, Meri Onetti, Chicca Ori e Valentino Romano con una OC4, Antonello Spanu, Daniele Marsano, Piero Peschiaroli e Betty Bassanelli con l'altra OC4, Gianni Montagner, Maurizio Patanè, Marco Pompei, Danilo Ingenito, Duilio Polidori, Francy Gastaldi, Sergio Napoleoni, Barbara Pica e Bruno Bini con i kayak. L'imbarco è un po' laborioso, soprattutto per la presenza delle OC4, ma alla fine saliamo tutti sul traghetto sotto lo sguardo invidioso delle centinaia di turisti appena sbarcati al rientro dalle vacanze. All'arrivo ad Arbatax dopo la mezzanotte troviamo una sorpresa: a causa di lavori nel porto il traghetto ci lascia al molo Sud invece che a quello Nord e questo ci costringerà ad un trasporto  via terra delle canoe fino alla spiaggia dove vogliamo pernottare molto più lungo e faticoso del previsto... Dopo una breve consultazione decidiamo allora di imbarcarci direttamente nel porto per raggiungere la spiaggia: montiamo quindi le canoe e ci imbarchiamo nel buio più totale alle 2:00 di notte per raggiungere la spiaggia poco distante dove montiamo le tende e finalmente, dopo le 3:00 andiamo a dormire.

Il mattino dopo il sorgere del sole ci sveglia alle 7:00 e usciti dalle tende ci rendiamo conto di essere in Sardegna: il mare lì davanti, la spiaggia che ci circonda, le nostre canoe sulla riva, la costa che si allunga verso Nord ci mettono addosso una voglia di andare per mare che non ci lascerà più per tutta la durata del tour. Di seguito troverete il diario di questo nostro viaggio ma le parole e le fotografie possono raccontare solo in minima parte la bellezza e le emozioni che può dare questo modo di vivere il mare.

La partenza da Fiumicino...

... e l'arrivo ad Arbatax

I Tappa: Arbatax - Cala Goloritzé (25 km)
Ci imbarchiamo alle 10:45 e puntiamo le prue verso le Isole dell'Ogliastra, un gruppo di isolotti circa 1 km al largo di Santa Maria Navarrese dove facciamo una breve sosta per ricompattarci. Il mare fino ad ora è stato calmo ma comincia ad agitarsi e si sta alzando il vento: queste condizioni di variabilità nel corso della giornata caratterizzeranno tutta la nostra permanenza in Sardegna. Dalle Isole dell'Ogliastra puntiamo nuovamente verso la costa e precisamente verso Pedra Longa, caratterizzata da una imponente guglia di calcare che si vede da molto lontano. Da Pedra Longa in poi le condizioni del mare sono davvero molto impegnative ma procediamo tenendoci d'occhio l'un l'altro in direzione di Capo Monte Santu. Poco prima del Capo facciamo finalmente una sosta un po' più lunga nella riparata insenatura di Porto Petroso; una volta ripartiti superiamo Capo Monte Santo ed entriamo nel Golfo di Orosei in condizioni di maggiore riparo.
Proseguiamo quindi verso Cala Goloritzé dove abbiamo previsto la sosta per la notte. Goloritzé è annunciata da uno spettacolare arco naturale e caratterizzata da una guglia di roccia che si staglia nel cielo ma la spiaggia è troppo piccola per le nostre canoe quindi procediamo ancora un po' fino a sbarcare alle 15:45 sulla più ampia Spiaggia dei Gabbiani dove passeremo la notte. La spiaggia è irraggiungibile via terra e deserta. Montiamo le tende e prepariamo la cena: l'invasione di zanzare che ci assale all'imbrunire non riesce comunque a guastarci la serata.

Nei pressi dell'Isola dell'Ogliastra

Pedra Longa

Il mare si fa impegnativo

Al riparo a Porto Petrosu

Speleo-polinesiani in grotta

Verso Goloritzé

L'arco naturale di Cala Goloritzé

Cala Goloritzé

La Spiaggia dei Gabbiani

II Tappa: Cala Goloritzé - Cala Luna (17 km)
Alle 10:30 ci imbarchiamo e dopo poche pagaiate siamo a Cala Mariolu: è talmente bella da meritare una sosta anche se siamo appena partiti e quindi ci fermiamo per circa un'ora. Dopo la sosta costeggiamo entrando nelle numerose grotte che si aprono nell'alta scogliera che caratterizza questo tratto del Golfo di Orosei e alle 13:30 sbarchiamo a Cala Sisine dove un'ampia spiaggia ci accoglie per la sosta pranzo: Duilio mostra orgoglioso i pesci pescati strada facendo. Il cielo sembra annuvolarsi ma dura poco: in ogni caso ci rimettiamo in mare verso Cala Luna dove arriviamo intorno alle 18:00. Qui come d'accordo troviamo Giorgio Carboni del Team Kayak Sardegna con il suo K2 che arriva da Cala Gonone e che si unirà a noi per qualche giorno. Qualcuno va a cena nel ristorantino alle spalle della spiaggia, qualcun altro più romanticamente si prepara la cena in riva al mare. Durante la notte si alza un vento fortissimo che ci costringe a rinforzare i picchetti delle tende.

Cala Mariolu

In sosta a Cala Mariolu

Danilo e Duilio

Duilio con la sua preda

L'arco di Cala Biriola

Cala Sisine

Cala Luna

L'alba a Cala Luna dopo una notte buia e tempestosa

III Tappa: Cala Luna - Osalla (15 km)
La notte è passata più o meno in bianco per tutti a causa del vento quindi alle 10:00 siamo già pronti per l'imbarco. La destinazione è Cala Gonone dove faremo la sosta pranzo e dove potremo finalmente rifornirci di acqua e viveri. Per quanto riguarda le OC4 si vanno delineando dei ruoli precisi: mentre "Tulku" con Valentino, Meri, Chicca e Antonio ricamando la rotta lungo tutte le grotte e le insenature della costa assume quello di "OC4 da ricognizione", TiRitiriDillì con Antonello, Daniele, Piero e Betty si esprime meglio come "OC4 d'altura" e preferisce puntare dritto alla meta. I kayakers si dividono equamente tra le due scuole di pensiero... Alle 11:45 con un Maestrale che rinforza sempre di più sbarchiamo a Cala Gonone dove ci aspetta Stefano Atzeni che completerà l'equipaggio del K2 TKS. Ci disperdiamo per il paese a fare rifornimenti e quando ci ritroviamo in spiaggia alle 15:00 ci vediamo costretti ad aspettare l'evolversi della situazione meteo: il vento non cala e forti raffiche provocano al largo spettacolari mulinelli. Alle 17:00 la situazione sembra migliorare e decidiamo di proseguire. Sergio e Barbara decidono invece di prendersi una pausa a Cala Gonone e ci danno appuntamento a La Caletta dove ci raggiungeranno dopodomani. Una volta in acqua ci accorgiamo che la situazione è meno preoccupante del previsto anche se le raffiche di maestrale ci impegnano parecchio. Superata Cala Gonone e gli impressionanti grottoni dei Colombi e Biddiriscottai arriviamo a Cartoe e il vento magicamente sparisce permettendoci di arrivare in tutta tranquillità sulla lunga e deserta spiaggia di Osalla dove ci accampiamo in pineta e ci prepariamo la cena.

Meri fa la doccia

L'ingresso della Grotta del Bue Marino

La Spiaggia di Cala Gonone

Maurizio

Bruno

In gruppo tra raffiche di vento e raggi di sole

Sulla Spiaggia di Osalla

Stefano, Francy e Duilio

IV Tappa: Osalla - Bèrchida (21 km)
Ci imbarchiamo alle 10:40. Per evitare di dover pagaiare con il solito vento pomeridiano decidiamo di saltare la sosta pranzo: andremo quindi direttamente a Bèrchida, meta finale della tappa di oggi. Costeggiamo Cala Liberotto e Cala Ginepro e sbarchiamo sulla splendida spiaggia di Bèrchida alle 14:00. Il pomeriggio passa tra bagni, giochi in spiaggia, pennichelle. Scopriamo che a 3 km dalla spiaggia c'è l'agriturismo "Su Meriacru" e decidiamo di cenare lì: non ce ne pentiremo.

L'OC4 con Antonello, Daniele, Piero e Betty

Sulla Spiaggia di Bèrchida

Tramonto a Bérchida

A cena

V Tappa: Bèrchida - La Caletta (16 km)
Marco decide di lasciare il suo kayak a Daniele (solo per oggi però!). Pagaiamo tranquilli verso Capo Comino che chiude a Nord il Golfo di Orosei. Poco prima del Capo incontriamo un gruppo di canoisti tedeschi che fanno il nostro stesso percorso in senso inverso. Doppiato Capo Comino ci fermiamo sulla spiaggia di Salina Manna, circondata da alte dune, per la sosta pranzo. Nel pomeriggio Antonio lascia il suo posto in OC4 a Giorgio e va a provare il K2. Sulla spiaggia della Caletta ritroviamo Sergio e Barbara. Andiamo tutti in paese a fare la spesa e a mangiare in pizzeria. Qui ci raggiunge Enzo Tommasini che domani sostituirà sul K2 Stefano che purtroppo deve partire.

Verso Capo Comino, il punto più a Est della Sardegna

Il faro di Capo Comino

Sulla spiaggia di Salina Manna

Il gruppo al completo prima dell'imbarco dalla Caletta

VI Tappa: La Caletta - San Teodoro (27 km)
Partiamo alle 10:00 per la tappa più lunga del nostro tour. Superato il porto della Caletta costeggiamo in direzione dell'Isola dei Pedrami. Alla nostra sinistra Posada ci guarda arroccata su un colle a poca distanza dal mare. Doppiata Punta dell'Asino in breve giungiamo a Budoni, dove sbarchiamo per il pranzo. Nel pomeriggio arriviamo fino a San Teodoro e ci fermiamo alla fine della bellissima spiaggia della Cinta. Qui salutiamo Giorgio e Enzo che devono rientrare e non proseguiranno con noi nelle ultime due tappe. Con una lunga camminata raggiungiamo in ordine sparso l'abitato di San Teodoro: ci ritroviamo tutti insieme a cena in pizzeria. Dopo cena quelli più stanchi tornano in spiaggia a montare le tende; altri si fermano in paese per un gelato o per assistere al bellissimo concerto dei "Tenores di Neoneli" nella piazza del paese.

Sergio. Sullo sfondo Posada

Enzo e Danilo

La foto "ufficiale" del gruppo: manca solo Stefano

La spiaggia di Budoni: in fondo si vede Tavolara

Marco

San Teodoro

I Tenores di Neoneli

Il campo di San Teodoro

Briefing in acqua prima dell'imbarco

VII Tappa: San Teodoro - Tavolara (19 km) + Periplo di Tavolara (17 km)
Sarà per i colori di questo tratto di mare o forse perché la fine del viaggio si sta avvicinando ma la tappa di oggi viene percorsa passo passo tra infiniti bagni in ogni possibile caletta. Già poco dopo la partenza eccoci a mollo nell'acqua turchese di Porto Brandinghi: si gioca, si scherza, ci si scambia la canoa, addirittura kayakers e polinesiani si scambiano le pagaie. Doppiato Capo Coda Cavallo costeggiamo senza fermarci l'omonima spiaggia - dove intendevamo sostare per il pranzo - e proseguiamo fino ad una caletta più solitaria dove sbarchiamo. Alle 15:00 partiamo alla volta dell'Isola di Tavolara, che da alcuni giorni ci appariva all'orizzonte con i suoi 561 metri di altezza, dove passeremo la notte. Sbarchiamo sulla spiaggia della bassa penisola di Spalmatore di Terra dove sistemeremo il campo. Gianni e Danilo con i kayak e Antonello, Marco, Valentino e Antonio con l'OC4 decidono di fare anche il periplo dell'isola: 17 km di costa bellissima e per lo più inaccessibile. Quando - con il sole che sta tramontando - i sei tornano alla base è ora di cena. Questo è l'unico momento spiacevole della giornata: al ristorante "La Corona" mangiamo poco (anche se non male), paghiamo tanto ma soprattutto ci chiediamo se non siamo finiti su "Scherzi a parte" visto il servizio a dir poco singolare che ci viene offerto. Ci consoliamo con un gelato nel ristorante a fianco dove ci ripromettiamo di tentare la fortuna la prossima volta.

Sguazzando a Porto Brandinghi

Verso l'Isola di Tavolara

L'Isola di Molara

Sulla spiaggia di Tavolara

Gianni e Danilo

Tavolara

Il campo a Tavolara

Si scruta il percorso prima di partire

Tavolara da Punta Spalmatore

VIII Tappa: Tavolara - Golfo Aranci (15 km)
Partiamo prima del solito perché dobbiamo imbarcarci alle 14:00 sul traghetto che ci riporterà a Fiumicino. La tappa di oggi prevede l'attraversamento del trafficato Golfo di Olbia e quindi è bene navigare ben raggruppati per essere visibili ai numerosi traghetti che escono dal porto. Lasciata l'Isola di Tavolara ci dirigiamo verso la terraferma e ci raduniamo a Capo Ceraso prima di intraprendere tutti insieme la traversata del golfo. Alle 12:00 sbarchiamo sulla piccola spiaggia vicino al Porto di Golfo Aranci. In tutta fretta smontiamo e trasportiamo le canoe sulla banchina poco distante e un po' mestamente ci mettiamo in coda per salire sul traghetto.

Nei pressi di Capo Ceraso

In gruppo verso Golfo Aranci

Purtroppo si rientra...

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